A partire dalla metà degli anni '80, le società esercitano pressione sugli Stati
membri affinché consentano i brevetti biologici. Si ragionava che senza i
brevetti biologici, la posizione competitiva dell’Europa nel campo delle
biotecnologie in rapido sviluppo – un’area di "importanza fondamentale per lo
sviluppo industriale della Comunità" – sarebbe stata compromessa. Il risultato è
stato una direttiva aspramente discussa sulla protezione legale di invenzioni
biotecnologiche. Respinta dal Parlamento Europeo nel 1995, è stata riproposta
con lievi emendamenti e promulgata con un voto polemico nel 1998, dopo una
intensa attività di lobbying da parte dell’industria e di taluni governi,
concentrata in particolare sull’importanza per la ricerca medica. I governi
olandese, italiano e norvegese hanno contestato la validità di questa Direttiva
per vari motivi. Alcuni riguardano dettagli tecnici, ma si sostiene che la
Direttiva violi diritti umani fondamentali in quanto renderebbe possibile
brevettare parti del corpo umano. In seguito a questo cambiamento nella legge,
l’Ufficio Europeo dei Brevetti ha modificato le regole di attuazione della
Convenzione europea sui brevetti al fine di consentire la concessione di
brevetti per cellule umane nonché per piante ed animali transgenici. Ciò è
entrato in vigore nel settembre 1999, aprendo la strada all’Europa che si
affianca agli Stati Uniti nel concedere brevetti su forme vitali. Tale modifica
della Convenzione Europea sui Brevetti è stata fatta, anche se viola l’articolo
53 b della stessa Convenzione che esclude le varietà di piante e animali dalla
concessione di brevetti. Ciò ha già causato polemiche (4). Benché la Direttiva
sui Brevetti vieti la concessione di brevetti per varietà di piante e animali in
una frase, altrove dichiara che "le invenzioni che riguardano le piante e gli
animali saranno brevettabili se la fattibilità tecnica dell’invenzione non è
limitata ad una varietà particolare di pianta o di animale". Questo significa
che modifiche genetiche alle funzioni generali di una pianta o di un animale
possono essere brevettate e ciò riguarda il loro uso in tutte le varietà di
quella pianta o di quell’animale, e in qualsivoglia loro progenie o prodotto da
loro derivato. Permette effettivamente di brevettare i geni come se fossero
invenzioni.
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